Itinerari nella natura

Elenco degli itinerari che partono da Niardo

Numerosi sono gli itinerari che partono da Niardo: 

  • Niardo - Casigola - Foppe del Cochet (ore 2 circa);
  • Niardo - Campadelli (ore 3 circa); 
  • Niardo - Ferone (ore 4 circa);
  • Niardo - Sambuco (ore 4.30 circa);
  • Niardo - Pineta di Disino (15 minuti circa);
  • Niardo - Val Palobbia e Val Paghera (ore 2 circa);
  • Niardo - Gruppo del Blumone (ore 4 circa);
  • Niardo - Lago della Vacca (ore 6 circa);
  • Niardo - Lago d'Arno (ore 5 circa). 

Niardo - Casigola - Foppe del Cochet

Durata: 2 ore circa

Percorriamo la Via Sommavilla, lasciamo l'abitato e dirigiamoci verso la Chiesetta dedicata a S. Giorgio. Presso le ultime case, negli "orti", è coltivata la vite; il terreno è abbastanza fresco e la roccia è formata in prevalenza da calcite, il calcare conchiglifero, sotto il quale appare, per un buon raggio, tonalite in via di trasformazione.
A circa 100 metri dall'abitato, vi è una Santella detta delle Crosette; la strada presenta due rami: il primo, a sinistra, che si dirige in località Dosso, dopo aver attraversato la Valle di Cobello; il secondo, a destra, con una notevole pendenza, ci porta in località S. Giorgio. Sostiamo sul "sagrato" della Chiesetta, dal quale godiamo un'ottima panoramica sulla Media valle e dell'abitato; imbocchiamo la strada del Morto (lunghezza m 650) che, inerpicandosi, ci conduce ai primi cascinali, attorniati da castagni che danno un frutto abbondante, piuttosto piccolo e quindi non pregiato, ma sano.
Portiamoci sulla strada di Gazzolo (m 490) e sbocchiamo sulla strada di Casigola, sino alla località omonima. Anche qui troviamo rocce di calcare conchiglifero; il terreno non è molto profondo, con piantine di conifere non in buone condizioni vegetative a causa dei tagli irrazionali, della raccolta dello strame e del pascolo.
Più su, presso il "Dosso Casigola", troviamo una buona perticaia di abete e larice. Da Casigola la strada comunale si biforca: un ramo, denominato del "Pra di Bertole" (m 485) va sino alla Valle del Cobello; l'altro, detto delle "Foppe" (m 2190), va sino all'estremità limite verso il monte, in località Pagher. Presso le Foppe il terreno è profondo, fresco e fertile, eccetto nel costone, ove, naturalmente, è asciutto e roccioso. In questa località è sviluppato il sottobosco di ontano e nocciolo. Troviamo del marmo bianco, della morena rocciosa a quote più alte e notevoli filoni di buon granito. Nella Valle del Cochet, vi è una lunga e profonda grotta sotterranea, ricca di stalattiti e stalagmiti.
A Niardo ve ne è un'altra, in località Salimna, meno profonda e interessante, denominata "Grotta dei Pagani"; si crede che queste gallerie servissero allo sfogo delle acque dell'epoca glaciale. La leggenda popolare le vuole contenenti scheletri umani, certamente carcasse di animali là rifugiati.

Niardo - Campadelli

Durata: 3 ore circa

Da Niardo prendiamo la strada per Cuda, che ha inizio alla Sega Surpi, ora di proprietà del Sig. Pandocchi, non più funzionante e in rovina; attraversiamo il ponte sul torrente Re, un ponte di recente costruzione, dopo la rovinosa alluvione del 1960, abbastanza largo ed alto. Dirigiamoci verso i monti: ad un certo punto, troveremo una strada che porta all'officina elettrica, ormai disabitata, che sfrutta l'energia delle acque del Re e un'altra, all'opposto, che ci conduce in contrada "Dabina".
La strada per Cuda in questo punto ha una variante, detta "Stramba", che serviva per il trasporto del legname, essendo diritta e in forte pendenza. Proseguendo nel nostro itinerario, da Cuda, arriviamo in località Salimna, ove la strada si biforca nuovamente: a destra va a perdersi presso la Valle di Fa (m 712) e a sinistra raggiunge la località "Grasso di Campadelli", dopo aver toccato le aree Desome, Predateta, Madonina e Dosso Lungo.
Sono queste aree coperte in prevalenza da boschi coetanei di conifere, con alcuni esemplari di pino silvestre. Il terreno è generalmente molto inclinato, a volte percorso da valloni, non molto profondo in certe aree, ma fresco e fertile; in queste località, troviamo anche il ceduo di ontano.
Dal Grasso di Campadelli, si accede alle due malghe di questa area pascoliva dedicata all'alpeggio: la cascina di Campadelli di sotto e, dopo aver risalito una china coperta da un ottimo bosco di larice, quella di Campadelli di sopra.

Niardo - Ferone

Durata: 4 ore circa

Percorriamo la strada per Campadelli sino al bivio in località Crosete e Fontana Sorda, da dove prendiamo il ramo diretto in località Ferone. E' questa un'altra area dedicata all'alpeggio, dal terreno coperto da una fustaia di larice e d'abete rosso, con un folto sottobosco di Ontano; vi sono radure abbastanza estese coperte da felci e rododendri.

Niardo - Sambuco

Durata: 4.30 ore circa

Da Niardo prendiamo la strada per Cuda, Salimna e al bivio che s'incontra dopo la spianata di questa località (alt. 705 m), si piega a destra e per la mulattiera ci si porta sul boscoso fianco della Valle di Fa, fino a raggiungere il fondo (m 993). Da qui ci si alza per un sentiero su uno stretto costone e si riesce alla Malga Sambuco (m 1525). Si rimonta la parte superiore della Valle e, giunti sotto la balza della Cima di Somale, si piega a destra e per macereto e si riesce al Buco del Forame e, per cresta, alla cima.

Niardo - Pineta di Disino

Durata: 15 minuti circa

Si prende la strada per Dinisio, comoda e pianeggiante; incontriamo la cappella del Lazzaretto, eretta in ricordo dei morti della peste e, dopo aver attraversato la Valle di Fa, ci inoltriamo nella fresca ed estesa pineta.

Ulteriori informazioni

Crediti

Foto di Luca Giarelli

Ultimo aggiornamento
31 maggio 2021